“Ma per fare la verticale ci vuole tanto equilibrio?”
Questa è la domanda che mi viene più spesso fatta e alla quale prima di rispondere mi si arriccia la faccia in una smorfia di dubbio della serie “e ‘mo da dove inizio”.
Voglio scrivere questo articolo per fare chiarezza e disintegrare le credenze false che aleggiano attorno al mondo dell’equilibrio sulle mani.
Partiamo da qui: la verticale non esiste.
Son serio, non esiste! Come le parole sono solo definizioni, dei simboli che racchiudono un processo nella nostra mente, la verticale è altrettanto un’immagine che vive nell’universo astratto dei nostri pensieri.
Siamo noi a definire la posizione di equilibrio in linea sulle mani con il termine: VERTICALE.
Questo semplice passaggio è la prigione del 90% delle persone che si approcciano affascinati nel tentativo di imparare questa posizione… si, anche io ci sono cascato anni fa.
La verticale, come tutte le posizioni statiche del nostro corpo come il semplice rimanere in piedi, non è nient’altro che una serie di attivazioni neuro muscolari che avvengono contemporaneamente.
Comprendere la legge che governa questo fenomeno, è la chiave per una pratica veloce ed efficace.
Il cervello non ragiona per “muscolo” ma per “movimento”; MA il movimento lo devo conoscere!
Se inizio ad allenarmi nel tentativo di ripetere un elemento che esiste solo nella mia testa, “la verticale”, e non nella memoria del mio corpo, dei miei muscoli, nella connessione tra il mio sistema nervoso centrale e il mio apparato muscolo-scheletrico, sto buttando il mio tempo.
Il mio cervello non sta capendo nulla delle informazioni che gli stanno arrivando.
Ho visto persone che si catapultano contro la parete con braccia storte e gambe completamente a caso, senza la minima consapevolezza di una mezza attivazione di qualsivoglia parte del corpo.
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Tutto quello che faccio nella mia pratica non per forza deve assomigliare alla posizione che ho nella mia mente, ma deve consentirmi di costruire un sentiero sicuro e soprattutto CHIARO per il percorso che devo seguire.
COME FARE?
Partendo dalla parte del corpo più trascurata durante questo processo per imparare la verticale da zero, ma per paradosso la più importante: LE MANI.
Siccome la verticale non esiste, per ora, devo fare in modo di costruirla passo dopo passo, segmento dopo segmento nel mio corpo e quindi nel mio cervello, attraverso l’unica via che unisce questi due sistemi estremamente intelligenti: l’informazione corretta attraverso l’attivazione muscolare.
Se c’è attivazione muscolare, sono certo di stare costruendo una via di comunicazione diretta tra la mia mente e il mio corpo. QUELLA parte del corpo che scelgo di voler sentire. È come se si creasse letteralmente una mappa in grado di farmi percepire qualcosa che prima non ero in grado di sentire.
Per esserci attivazione muscolare, ovviamente deve esserci la motivazione e quindi lo sforzo di ricercare tale attivazione e si, anche nelle mani ci sono dei muscoli, una cosa come 27 ossa e una sensibilità che è equiparabile alla raffinatezza di un bulbo oculare.
Tale sensibilità è fondamentale svilupparla perché attraverso le mani si costruisce la base che sorreggerà la struttura di tutta la verticale.
Immaginati di poter rimanere stabile in piedi, senza che i tuoi piedi abbiano la capacità e la confidenza di adattarsi alla pressione del peso del corpo in scarico sul pavimento… impensabile. Sembreresti un manico di scopa appoggiato su un budino
Da dove partire quindi per aumentare la sensibilità delle mani in verticale?
Dall’ascolto e dalla calma.
La verticale è 20% sforzo e 80% forma mentis. Il mio obiettivo non deve essere quello di lanciarmi a testa in giù se non possiedo la padronanza di percepire l’allineamento delle mie braccia con il bacino, sentire tensione e contatto tra le gambe e riuscire a stabilizzare tutto questo senza particolare richiesta di sforzo.
Inizia appoggiando le mani a terra spingendo verso il pavimento. Mantieni le braccia tese e rimani con le spalle sopra le mani e spingi fino a sollevare le spalle vicino le orecchie. Di conseguenza sentirai che le scapole tenderanno ad allontanarsi l’una dall’altra.
Durante questo processo senti il pavimento sotto le mani e il peso del tuo corpo che si distribuisce dal centro alla punta delle dita.
In tutta questa fase porta l’attenzione all’ascolto di tutte le parti del corpo che senti attivate.
Questa osservazione è la chiave per prendere coscienza e quindi apprendere più velocemente l’informazione che vuoi che il tuo cervello elabori attraverso le sensazioni che percepisci nei tuoi muscoli.
Puoi utilizzare questo approccio anche nel riscaldamento dei tuoi polsi e sicuramente dovrai utilizzarlo anche per capire come controllare il bacino e le tue gambe.
Ma questo lo vedremo in un altro articolo 😊
Ora che hai capito come aumentare la sensibilità delle tue mani attraverso l’ascolto e l’osservazione cosciente, puoi guardare questo video per conoscere 5 passi fondamentali per imparare la verticale da zero.
P.S. Meditare è un’ottima pratica che aumenta la tua capacità di entrare in connessione con il tuo corpo e quindi imparare più velocemente la verticale ma non solo. Leggi l'articolo relativo alla Psicosomatica e se ti va, mi piacerebbe sapere che ne pensi lasciando un commento qui sotto!
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