“Io non so se sono il pittore più famoso al mondo... perché molte delle persone che mi chiedono l’autografo non sanno se sono un cantante, un attore, un pazzo o uno scrittore.” - Salvador Dalí
Uno dei mali della nostra epoca, a mio modesto parere, è la continua ed incessante matematizzazione dei bisogni umani.
La politica, la scuola e in alcuni casi, purtroppo, anche la famiglia, si occupano quasi esclusivamente dei bisogni primari dei cittadini, degli alunni, dei figli; ma l’uomo non può essere oggetto di sola matematica, non può essere imbrigliato in cifre, o peggio ancora, in ruoli. L’uomo non è solo animale razionale.
L’uomo è anche essere che tende all’Infinito.
Proiettarci verso l’Infinito, oltre noi stessi, oltre quello che siamo in questo momento, però richiede fede. Fede in noi stessi, in ciò che il nostro corpo sente, in ciò che ci fa provare un senso di unione con ciò che ci circonda, un sentimento di appagamento che non è quantificabile con un numero o spiegabile attraverso un ragionamento, ma che è ciò che ci motiva a fare della nostra vita un’opera d’Arte.
È attraverso l’Arte, infatti, che tendiamo all’Infinito: l’Arte è creare e quando creiamo perdiamo ruoli, numeri e ragioni, attraverso l’Arte ci eleviamo.
L’Arte si rivela nell’unione tra Infinito e Finito, tra spirito che desidera ciò che è Assoluto e il corpo che dà forma a quel desiderio.
Ognuno dovrebbe trovare la sua spinta artistica verso l’Infinito per godere a pieno della vita.
E tu? In che modo esprimi la tua Arte?
Buona vita. :)
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